lunedì 6 settembre 2010

Progetto di un musical sulla falsariga di Jesus Christ Superstar come critica alla religione ed alla nostra società

Progetto di un musical sulla falsariga di Jesus Christ Superstar come critica alla religione ed alla nostra società

Progetto del musical "AFGHANISTAN 2009": un uomo, dopo la propria morte, viene di proposito trasformato in dio da un altro uomo con lo scopo di salvare, trasformandola, la cultura dominante del proprio tempo: è già successo 2000 anni fa’, potrebbe succedere ancora oggi?

L'ipotesi di base che fa da struttura al soggetto è che l'apostolo Paolo abbia creato un mito basandosi su una storia probabilmente vera di un mistico
Tuttavia

Premesse:
La situazione politica, economica e sociale dell’Afghanistan dei primi anni 2000 presenta analogie molto forti con la Palestina dell'anno zero: occupazione militare da parte di una superpotenza (ieri Roma oggi gli USA), arretratezza rispetto alla cultura del paese dominante, divisioni politico religiose legate alla struttura della società contadina organizzata in clan in costante lotta fra di loro per il controllo del territorio (e per questo ben disponibili a giri di alleanze di comodo), mancanza di un vero e proprio potere centrale che faccia da collante all’unità nazionale.

Il significato del soggetto qui di seguito sviluppato si presta volutamente a due interpretazioni:
1) una visione materialistica: il forte stress causato da una guerra che continua a colpire lo stesso popolo da un tempo lunghissimo insieme alla sfiducia in una soluzione politica del conflitto spingono la popolazione a guardare verso i valori tradizionali alla ricerca di un periodo nella propria storia di pace e prosperità (l’età dell’oro).  La religione – o meglio una sua nuova interpretazione – risponde a tale bisogno determinando da un lato l’aumento del fondamentalismo (dogmatismo) e dall’altro la nascita di nuove interpretazioni “eretiche” dei testi sacri.
Un processo casuale potrebbe portare una piccola comunità a trovare un modello di comportamento innovativo
2) Una visione religiosa: se oggi Dio volesse incarnarsi in un uomo come fece in Palestina 2000 anni fa’, forse sceglierebbe proprio un abitante di una valle di questo paese così travagliato e diviso per portare un messaggio di pace universale.

La trama:
è la storia di un afghano qualunque, sovrapponibile per mezzo di analogie a quella di Gesù, che permettano una visione volutamente duplice:
- i credenti lo interpretano come un messaggio di pace e tolleranza da opporre alla visione “Fallaci style” che è stata molto popolare nella nostra società. L’Afghanistan non è un nemico medievale contro cui combattere, l’Islam non è una religione i cui principi negano la re opposizione alla nostra ma come un gruppo di uomini che merita il nostro rispetto.  Non si tratta solo di promuovere la tolleranza ma di qualcosa di più: il cristiano si deve chiedere sinceramente se per caso oggi Dio non avesse voluto incarnarsi in un povero che predica un’altra religione e per questo venga ancora una volta perseguitato ed ucciso con un ribaltamento di prospettiva (in fondo Gesù è stato ucciso dal popolo eletto).
- Per tutti gli altri un messaggio più raffinato: dopo la morte del nuovo Gesù per mano dei soldati dell’esercito di occupazione abilmente pilotati dal potere locale, l’operato del novello Paolo - un soldato americano che interpreta i fatti con lo schermo della cultura occidentale - dimostra quanto sia facile per una persona colta e determinata manipolare la vita di un uomo semplice con un pensiero semplice e creare una filosofia universale che a posteriori venga a questi attribuita fino a donargli un’essenza divina mai da lui pretesa in vita (così operò San Paolo con Gesù).

Partiamo da un parallelo tra la vita in Palestina del periodo romano e la travagliata storia dell’Afghanistan.
Un giovane della piccola borghesia (figlio di una famiglia di artigiani ben integrata nella società afghana) che ha avuto accesso all’unica istruzione disponibile (lo stato latita, dunque le scuole religiose – le madrasse – sono il solo veicolo di istruzione, come lo erano un tempo le sinagoghe) recepisce il cambiamento nella scala di valori dei bisogni del proprio popolo e propone una lettura alternativa (diremmo eretica) dei testi sacri dell’Islam.
Il precipitare della situazione politico militare della sua valle, unitamente al suo rifiuto di integrarsi in un gruppo di combattenti o di emigrare abbandonando la scuola come hanno scelto, spinti dagli stessi insegnanti, i suoi compagni, fa’ si che si trovi in un ambiente isolato dove i soli interlocutori siano coloro che per diversi motivi sono costretti a restare;
anziani, religiosi, artigiani legati alle sorti delle proprie botteghe, ma soprattutto i più poveri, esclusi dalle attività produttive perché presentano handicap di natura fisica o psichica.

L’Afghanistan di oggi è molto simile alla Palestina di circa 2000 anni fa.
Forte intreccio del potere religioso e temporale, economia arretrata, numerose etnie bellicose sempre in guerra tra di loro, la religione che supplisce lo stato nello svolgere la funzione educativa, distanza fisica e culturale dalle nazioni più sviluppate.
Occupazione militare da parte di uno stato-organismo internazionale lontano, che “parla” una cultura profondamente diversa, non comprensibile e dunque non condivisa dai valori comuni degli abitanti.: la derivante incomprensione reciproca causa sospetto,  bellicosità e repressione.
In una tale situazione di crisi, l’esistente Stato sovrano (autorità politica autoctona) è del tutto impotente.

Palestina: le legioni Romane (anch’esse costituite da una coalizione di militari degli stati dominati dall’impero) impongono la pax romana e con le tasse opprimono l’economia locale creandosi il risentimento di tutte le classi sociali. Le autorità imperiali cercano di “esportare” il modello imperiale-romano, in senso politico ed economico.

Afghanistan: la coalizione occidentale (governata in primo luogo dagli USA,  ma cui partecipano anche altri paesi quali l’Italia che comunque condividono il modello politico della democrazia rappresentativa, dell’economia di mercato e della laicità dello stato) impone la pax americana con la forza militare mentre le aziende occidentali impegnate nella ricostruzione soffocano l’economia rurale del paese con la forza dei propri investimenti.

Palestina: il potere temporale centrale dello stato è un guscio vuoto: privo di un reale controllo sul territorio da realizzarsi con un esercito ed un organismo di polizia (i romani hanno il monopolio delle armi) deve la sua legittimazione all’appoggio politico delle fazioni religiose ed alla “protezione” militare dell’esercito imperiale.

Afghanistan: prima e dopo il regime dei talebani, il potere centrale dipende dalla legittimazione delle comunità dei clan dove religione e potere si fondono in un tutt’uno.
Erode (re solo di nome ma di fatto burattino dei romani) non e’ diverso dal Karzai che vince le elezioni organizzando brogli nonostante la presunta garanzia di imparzialità rappresentata dalle truppe dell’Onu.

Le divisioni del territorio e delle genti (samaritani, galilei, ecc.) che abitavano la Palestina ricordano le odierne divisioni del popolo afghano in 9 etnie.
Le gerarchie religiose (i grandi sacerdoti quali Caifa e Hanna) sopravvivevano attuando un complesso gioco politico con gli occupanti; oggi l’Islam definito dai mezzi di informazione come “moderato” cerca di usare la coalizione per vincere una guerra di religione tra le diverse fazioni.

Gesù (forse si chiamava così, o forse in un altro modo; forse era una donna o un’intera comunità) è stato in realtà un modello che ha mostrato un modo di vivere diverso rispetto ai valori condivisi dalla società del tempo.
Il suo “modello di comportamento” ha dato risposte migliori alle domande esistenziali che si ponevano gli individui che vivevano in quel luogo ed in quel tempo,  rispetto a quelle offerte dalla casta religiosa dominante (i Farisei definiti “sepolcri imbiancati” ma di fatto integralisti dogmatici che interpretando alla lettera il Libro non vorrebbero salvare chi cade nel pozzo di sabato), alla politica (riservata solo agli eruditi e quindi ai ricchi) ed a quel gruppo di disperati che vedevano nell’occupazione romana la causa dei disagi provocati invece dal collasso di una civiltà primitiva in procinto di soccombere allo scontro con una tecnologicamente più evoluta (si tratta degli Zeloti, rivoluzionari che vogliono realizzare una teocrazia con una lotta insurrezionale che ha per obiettivo prima che i romani gli stessi israeliti “collaborazionisti” – paragone con la lotta delle BR i cui obiettivi, prima ancora dello stato italiano, sono coloro che ritengono traditori, e cioè sindacalisti e uomini del psi).
Giuda è stato “arruolato” dagli Zeloti: la delusione di non poter vedere la situazione cambiata l’ha spinto verso l’estremismo (ottimo il quadro di JCSS)
Forse la religiosità è qualcosa di aggiunto in un secondo tempo (da Paolo – il futuro San Paolo - che da una posizione di vantaggio – era cittadino romano istruito – ha vinto la guerra di religione dei nuovi messia della palestina ed ha permesso al modello occidentale, incarnato all’epoca dall’impero romano, di sopravvivere per altri 2000 anni liberandosi di una religiosità pagana retrograda e facilmente smentibile.

Al tempo di Gesù la scuola (l’istruzione) era religiosa perché lo stato non aveva le risorse per rispondere a questa necessità del popolo.  La religione era una risposta alla domanda di servizi che lo stato non riusciva a soddisfare.
Col tempo la “temporalizzazione” della giustizia, della scuola, della previdenza sociale, dell’anagrafe ha costituito il moderno stato centralizzato e laico dove alla religione è lasciata una nicchia non ancora occupata dalla scienza.

Il Gesù islamico di oggi vive in in una vallata remota dell’Afghanistan o delle regioni più rurali del Pakistan (per gli abitanti di queste regioni, i confini tra gli stati riconosciuti dall’ONU non hanno significato)
In maniera del tutto casuale, la comunità di disadattati che ha raccolto intorno a sé ha realizzato un modello di comportamento innovativo per le popolazioni islamiche e così può dare il via ad un modello di sviluppo alternativo a quello occidentale (la favolosa “alternativa asiatica” che è stata per Tizano Terzani il sacro graal alla cui ricerca infruttuosa ha dedicato la vita); per perfezionarsi e definirsi in maniera strutturata, sono comunque necessari tempi lunghi, oltre la vita di chi è stato “il primo motore”.
Un soldato della forza internazionale, venuto a contatto con questo nuovo “pensiero”, provvederà a raffinarlo con la propria cultura occidentale e alla fine salvare il pensiero occidentale dal proprio tramonto come ha fatto il greco Paolo.

Per tornare alla nostra narrazione, ecco il canovaccio:
- Ahmed nasce da una famiglia borghese di etnia Pasthun nella valle del Panshir.  Ha molti fratelli e sorelle ed è ben integrato nella società rurale.  Il padre è artigiano quindi ha mezzi economici che evitano ad Ahmed di trasformarsi in contadino appena in grado di imbracciare una zappa.
- Vive nella zona controllata dal leone del Panshir: gli anziani ricordano la guerra dei mujahidin contro i Russi che ha unificato le varie etnie contro un nemico esterno (le tribù del popolo di israele contro l’egitto - inghilterra o contro i babilonesi - russi?) con valori incomprensibili.
- Ha ricordi stinti del periodo dei Taliban: a differenza degli occupanti Inglesi e Russi – che pretendevano di comunicare con le entie afghane ma che in realtà risultavano agli occhi del popolo come marziani, non avendo un linguaggio neppure in parte comune (una religione diversa, valori diversi, un’economia non compatibile, un a concezione di stato diversa, ecc ecc) – i Taliban parlavano la loro lingua e la religione era prossima. Pure il sistema politico teocratico, anche se osteggiato, era comprensibile alla cultura locale.  Il sistema occidentale no.
- Ahmed frequente una madrassa, l’unico tipo di istruzione disponibile è la scuola religiosa.   Il radicalismo islamico dipende come sempre dall’uomo che dirige la scuola.     L’islam è una religione datata come l’ebraismo ed il cristianesimo: il concetto di stato che detiene il monopolio della violenza è recente e le culture nel cui ambito sono stati prodotti i testi (le costituzioni) di tali religioni non emarginavano l’uso della violenza (in casa su minori e donne da parte del dominus, sugli schiavi, sui membri di altri clan, ecc ecc) – vedi lettura su abramo.
Ahmed comunque ha un sacerdote- muhlla insegnate che definiremmo – in modo errato - con parametri occidentali un islamico-moderato      non è vero che l’islam è una religione di pace come non è vero che il cristianesimo sia stato una religione di pace (Ippazia, il dio degli eserciti)
La religione ha occupato spazi che erano lasciati liberi dallo stato e dal pensiero positivo e razionale (filosofia)
Una religione che in una fase iniziale accetti un certo grado di violenza non è detto che permetta una riflessione filosofica che la porterà a divenire motore di sviluppo per una filosofia che potrà evolversi in pacifista (per rispondere al bisogno di sicurezza e stabilità dell’essere umano, che comunque come richiesta del singolo viene dopo una serie di bisogni più urgenti).
Falso religione = non violenza, né per cristianesimo, né per ebraismo, né per islam
- Fahran, con la possibilità data dal relativo benessere della famiglia di sfuggire al lavoro che impegna ed esaurisce fisicamente e psichicamente la maggior parte dei membri della sua comunità, ha il tempo per riflettere ed intuire le priorità delle domande che si fa il singolo della sua comunità.   Capisce che:

1) nessuno dei gruppi di potere in AFGH ha le risorse materiali ed economiche per soddisfare le domande più urgenti del popolo (facile accesso al cibo, alle riserve idriche, lavoro con remunerazione che affranchi da una schiavitù della gleba che interessa tutto il nucleo familiare, possibilità per tutti di raggiungere un minimo di benessere).
2) la religione islamica rimane l’unico linguaggio con cui si può comunicare con il popolo, ma nessuno dei gruppi di potere e di pensiero dei muhlla (i grandi sacerdoti di israele) è riuscito a dare un’interpretazione che dia risposte alle domande più urgenti del suo popolo
3) I muhlla più integralisti ed i Taliban – farisei che propongono un’interpretazione dogmatica dell’islam sono i veri nemici che impediscono un’evoluzione delle ….    E’ con loro che Ahmed se la prende.
- Amehd, che pure ha studiato nella Madrassa e che potrebbe entrare per cooptazione nelle gerarchie religiose con buone possibilità di farci carriera, rifiuta perché significherebbe accettare una gerarchia ed essere accusato di collusione.   Ahmed è più vicino ai predicatori mendicanti, i san giovanni che urlano nel deserto, la cui amicizia non compromette.
- L’adolescenza di Amhed libero dalla schiavitù del lavoro fa si che le sue frequentazioni si limitino a 3 gruppi di persone:
1) i figli come lui della piccola borghesia, dei quali non condivide i valori
2) i disperati dei disperati, coloro che non hanno neppure un lavoro nei campi: storpi, inadatti, disadattati con problemi psichici e fisici, persone sulle quali è facile far presa con un poco di cultura
3) i rivoluzionari: coloro che rifiutano il sistema e dunque non si integrano (violenti o predicatori solitari)
- Nel pieno della sua adolescenza l’invasione della coalizione occidentale.
- Amhed non capisce, al di là della lingua manca una cultura condivisa per dialogare con gli occidentali che sono visti come qualcosa di estraneo con cui non mescolarsi.  Non accettare la loro … (date a Cesare quel che è di Cesare) e neppure combatterli: se ne andranno da soli perché qui non c’è nulla per loro.
- Combatterli è creare ulteriori sofferenze al popolo, dunque attaccare verbalmente gli estremisti (taliban o no che siano).
- La lotta di classe (più che di religione tra i sacerdoti ed il nuovo pensiero di Amhed)
- Il pensiero di Ahmed, anche se non risponde alle necessità immediate e materiali del suo popolo, rappresenta la speranza di un’alternativa, che seppur lontana interpreta meglio il bisogno di speranza del popolo rispetto alle interpretazioni dell’islam esistenti.
- Amhed ha seguaci perché i reietti non sono occupati nella lotta quotidiana per la sopravvivenza e la natura anarchica del suo pensiero non esclude nessuno dalla partecipazione attiva.
- La sua predicazione da fastidio al clero locale (sovversione dell’ordine) ma è ignorata dalle gerarchie
- Il tutto precipita quando i rivoluzionari (che speravano in un alleato per una lotta violenta) confrontano il suo pensiero con quello taliban e capiscono che può essere un ostacolo.
- Amhed viene svenduto ai muhlla: i rivoluzionari lo presentano come un pericolo e lo screditano. Ma non è abbastanza pericoloso per condannarlo o organizzare un’operazione contro di lui
- Un giuda indicherà ai servizi di informazione della coalizione la sua posizione presentandolo come un taliban (giocando sulla confusione degli occidentali: è un sovvertitore dell’islam moderato – collaborazionista, quindi pericoloso.  Rifiuta il dialogo, predica di non accettare i doni degli occidentali, di dare a cesare quel che è di cesare) .  la sua gente è un gruppo integralista per gli occidentali che organizzeranno un’imboscata per neutralizzarlo. Le informazioni che saranno passate ai servizi lo presentano come armato e pricoloso. Meglio non avvicinarsi per l’integrità dei soldati occidentali sotto le televisioni e con mamme preoccupate a casa.  Sarà un’operazione di sterilizzazione (come molte altre migliaia sono eseguite tutti i giorni dalle nostre forze di pace), un cecchino occidentale che risolverà il problema.
- Amhed muore perdonando il soldato: deve far capire ai suoi che non è lui il nemico, ma gli afghani devono combattere contro i loro stessi pregiudizi.
- Il tempo passa ed un soldato della coalizione – novello san paolo -, senza averlo conosciuto, ne interpreta il pensiero e la storia con il paraocchi della propria cultura.   Con i mezzi di comunicazione, economici e politici a sua disposizione internazionalizza la sua personale visione che fa breccia perché rappresenta un’alternativa  al pensiero occidentale che segue il suo percorso di decadenza (curva di vita del prodotto).
- Il pensiero originale di Amhed è completamente stravolto: Amhed parlava agli afghani di etnia Pasthun e si occupava solo del suo territorio.  L’universalizzazione del suo pensiero non poteva neppure concepirla perché tale atto richiede una cultura che Ahmed non aveva.
- Il musical si chiude con la constatazione che la contaminazione del pensiero occidentale con un pensiero retrogrado ma con spunti originali ha permesso ancora una volta la sopravvivenza della ns cività.
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JCSS: Israele 1960 è una nazione organizzata che combatte per conservare uno stato creato cancellando la realtà di uno stato preesistente: guerra politica prima che religiosa.  Non è paragonabile alla situazione della palestina.

Ruolo dell’esercito italiano e non astio da parte di Gesù nei confronti dei soldati (rispetta i soldati e fa un miracolo ad uno di essi)
Far interpretare la parte ad un soldato italiano che ha fatto missioni all’estero ma non in Afghanistan per evitare di trasformarlo in obiettivo.


Critica alla chiesa di oggi.
Lettura su abramo (?) con shiava nera egiziana da cui ha avuto un figlio. La moglie non vuole che il suo figli legittimo giochi con il figlio della concubina e chiede di allontanarlo. Abramo non vuole ma gli compare un angelo che gli dice di dare retta alla moglie: di abbandonare la concubina nel deserto con il figlio con un otre d’acqua e poche vivande.  Ci penserà dio a fare di lui il capo di una nazione.
Abramo abbandona la concubina nel deserto e quando stà per uccidere il figlio per risparmiargli un’agonia straziante viene salvato.
Valori profondamente diversi da quelli che proclamiamo oggi, tuttavia il libro è alla base della nostra civiltà.

Paragone con i valori proclamati oggi in Afghanistan





Elenco progetti.

2020  La frequenza dei numeri palindromi nelle diverse basi (numerazione binaria, terziaria,.. decimale, esadecimale)                 Espa...